Che cos’è l’emofilia? Si può fare attività fisica se si è affetti da questa patologia? Qual è la migliore profilassi?
A queste domande risponde in un video, in occasione della Giornata Mondiale dell’emofilia, Monica Amelotti, infermiera del Centro Emostasi e Trombosi dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria diretto da Roberto Mario Santi.
L’emofilia, nello specifico, è una malattia rara di origine genetica che porta problemi legati alla coagulazione e si manifesta nei soggetti maschili, in quanto le donne sono portatrici sane. Nelle persone affette da questa patologia il Fattore VIII (associato all’emofilia A) e il Fattore IX (associato all’emofilia B) sono carenti o presentano un difetto funzionale.
A fianco alle indicazioni cliniche legate alla profilassi e alla terapia, i pazienti seguiti dal Centro Emostasi e Trombosi possono seguire anche altre utili indicazioni volte a implementare la qualità di vita, come ad esempio la promozione del movimento e dell’esercizio fisioterapico.
Grazie allo screening ecografico e a un’attività fisica costante, oggi è possibile evitare e prevenire problemi articolari e perdita di mobilità: garantire un’adeguata protezione con la profilassi, infatti, è la strategia migliore per ridurre i sanguinamenti e mantenere in buone condizioni scheletro e muscoli.
«Sulla base di questi principi – ha spiegato Monica Amelotti – nasce il progetto dell’attività di nordic walking, che unisce le virtù della fisioterapia con i benefici della camminata, promuovendo e sviluppando la cultura e la disciplina del cammino in tutte le sue forme, migliorando la coordinazione, l’equilibrio, il tono muscolare».
Un interessante progetto che si attiverà in autunno e che è stato condiviso con l’URPS – Unità di ricerca delle professioni sanitarie, il settore afferente al DAIRI – Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione, diretto da Antonio Maconi.
È infine da ricordare che l’emofilia è una delle linee di ricerca dell’Unit Disease (cioè un’unità elementare di medicina traslazionale che ha come obiettivo l’interazione tra la ricerca di base e la ricerca clinica sulle malattie emorragiche e trombotiche), coordinata da Roberto Mario Santi e attivata con l’Università del Piemonte Orientale
Azienda Ospedaliera S. Antonio e Biagio e C. Arrigo
Categoria: Sanità